SAR (Search and Rescue) è un progetto di Blue Conservancy per salvare le tartarughe marine. Vogliamo recuperare tutti quegli esemplari che, dopo essere stati pescati accidentalmente, vengono rigettati in mare e abbandonati alla deriva e, che senza il nostro intervento, andrebbero in contro a una morte lenta e dolorosa.
Stiamo cercando uno o più partner che abbiano particolare sensibilità verso le tematiche ambientali e marine, e che vogliano contraddistinguersi supportando la nostra missione.
Per realizzare il progetto SAR abbiamo bisogno di un mezzo nautico per pattugliare l’area del basso Ionio Reggino con lo scopo di individuare e recuperare quegli esemplari di tartarughe marine in difficoltà che senza il nostro aiuto morirebbero.
Lo Stretto di Messina è una delle aree del Mediterraneo con la maggiore concentrazione di Biodiversità. Le forti correnti, la bassa temperatura dell’acqua e l’elevata profondità fanno di questo territorio un ambiente unico.
Inoltre, la sua morfologia lo rende un passaggio naturale e per questo viene utilizzato da molte specie marine come corridoio per raggiungere il Mar Tirreno dallo Ionio e viceversa. Tonni, pesci spada, squali e tartarughe marine da millenni sfruttano questo passaggio naturale per migrare in aree specifiche del mediterraneo seguendo le stagioni.
Sfortunatamente, queste straordinarie caratteristiche sono note anche ai grandi pescherecci, che durante la tarda primavera, si posizionano nel basso Ionio Reggino per pescare con il palangaro, in attesa del passaggio di tonni e pesci spada.
Il palangaro o palamito, è una lenza di grosse dimensioni che può raggiungere anche i 50 km di lunghezza e contenere fino a 10.000 ami. Questi sono sono muniti di un esca (sgombro o sarda) necessaria per attirare il tonno e il pesce spada. Purtroppo però, quest’esca attira anche le tartarughe marine che, ingoiandola, abboccano anche loro come se fossero prede.
Le tartarughe marine vengono catturate accidentalmente, e per tale motivo sono identificate come specie “ByCatch”, ovvero senza alcun valore commerciale. Essendo una specie protetta e di alcun valore per il pescatore, dopo la cattura, vengono rigettate in mare con ancora amo e lenza tra stomaco ed intestino, portandole a una morte certa.
Di queste catture, solo alcuni esemplari raggiungeranno la costa trasportati dalle correnti, gli altri andranno in contro a una lunga agonia in mare aperto. Questi pescherecci lavorano per una settimana a 10/20 miglia dalla costa e, quando catturano accidentalmente una tartaruga marina, non possono interrompere le operazioni di pesca per salvarla.
Con un mezzo nautico possiamo intervenire direttamente per recuperare tutti quegli esemplare che vengono rigettati in mare senza alcuna possibilità di salvarsi.
Navigare entro le 12 miglia è una grande occasione per recuperare e salvare le tartarughe marine che si trovano in difficoltà in mare aperto nel basso Ionio Reggino. Secondo i dati di cui disponiamo è emerso che programmando due uscite a settimana, esiste una buona probabilità di recuperare, durante tutto il periodo estivo, anche fino a 50 esemplari in più. Può sembrare un numero molto piccolo, ma potrebbe fare una differenza significativa. La costa ionica reggina è una delle aree più importanti per la nidificazione della Caretta caretta in Italia.
E’ possibile effettuare una donazione tramite bonifico bancario all’IBAN: IT 70J 01030 81320 000001929724
intestato a Blue Conservancy Onlus, Montepaschi di Siena – CodiceBIC/SWIFT (per bonifici dall’estero): PASCITM1RC6
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