Marine Animals Biodiversity Bruv

Ci preoccupiamo per gli ecosistemi del Mediterraneo e per tale motivo abbiamo dato vita a un progetto per il monitoraggio dello stato della biodiversità marina attraverso la metodologia BRUV.

Un progetto di Filippo Armonio e Edoardo De Pasquale

La nostra missione è proteggere gli oceani.

Blue Conservancy è da sempre in prima linea nella protezione degli oceani. Da una semplice idea abbiamo realizzato un progetto di monitoraggio ambientale che sarà attivo per tutta l’estate 2023. Lo scopo è quello di raccogliere, con il fine di comprendere lo stato di salute di aree specifiche del Mediterraneo.

Sali a bordo con noi!

Ogni anno organizziamo dei campus estivi per coinvolgere studenti e non nei nostri progetti. Per l’estate 2023, durante il campus settimanale per le tartarughe marine, i partecipanti potranno salire a bordo con il nostro personale per vivere anche questa esperienza. Scopri come fare

Perché questo progetto?

Impatto antropico senza precedenti

L’impatto generato dalle attività umane sugli ecosistemi marini di tutto il mondo, negli ultimi anni, ha raggiunto livelli preoccupanti. La perdita di biodiversità e il conseguente deterioramento dell’habitat marino sono problemi gravi che oggi è necessario affrontare e risolvere.

Il rapporto 2022 curato dalla FAO e dalla General Fishing Commission for the Mediterranean mette in guardia: il 73% delle specie commerciali è ancora sovrasfruttato.

Inoltre, sebbene la pressione di pesca sia diminuita negli ultimi dieci anni, è ancora di due volte superiore a quella considerata sostenibile, ammesso che la pesca sostenibile esista.

Proteggiamo il 30% entro il 2030

Ad oggi diverse organizzazioni internazionali come, ad esempio, FAO e ONU propongono linee guida ai governi per contenere e ridurre i danni dell’impatto antropico sugli ecosistemi marini con accordi ed intese storiche come quella firmata il 4 Marzo 2023; 

Dopo quasi due decenni di negoziati, nella sera del 4 marzo a New York gli Stati membri delle Nazioni unite hanno concordato un Trattato globale per la tutela dell’alto mare che si propone di inserire entro il 2030 il 30% dei mari in aree protette, per salvaguardare e recuperare la natura marina. 

Anche il Mediterraneo è coinvolto in iniziative e progetti volti al raggiungimento dell’obiettivo 30×30.

Vogliamo sapere di più

L’iniziativa 30×30 Italia proposta da Worldrise Onlus, a cui partecipa anche Blue Conservancy, contribuisce allo sforzo internazionale indirizzato alla protezione di almeno il 30% dei mari entro il 2030, attraverso l’istituzione di aree marine protette.

Tuttavia, siamo convinti che per proteggere e pianificare piani di tutela per la biodiversità marina occorra conoscere concretamente e con precisione lo stato di salute delle zone da proteggere per agire in modo efficace.

Cosa stiamo cercando?

Lo strumento Bruv ci consentirà di raccogliere dati osservando tutto quello che si trova sotto la superficie del mare, in ambiente pelagico e bentonico. In superficie, durante la navigazione, utilizzeremo la tecnica del whale watching per avere ancora più dati da analizzare. Partecipa anche tu! Scopri come fare

Le finalità progetto?

Un'area da proteggere molto importante

Per questo motivo abbiamo deciso di iniziare questo progetto di monitoraggio in una delle zone più importanti del Mediterraneo.

La costa ionica della Calabria, in particolare la “Costa dei Gelsomini”, è il più importante sito di nidificazione d’Italia per le tartarughe marine della specie Caretta caretta, e le acque antistanti le coste di Brancaleone sono un importante sito di accrescimento e foraggiamento per le giovani tartarughe.

Inoltre, le acque basse e ricche di praterie di posidonia costituiscono un habitat ideale per molte specie di pesci e altri organismi marini.

Raccogliamo testimonianze da decenni

Sono più di quindici anni che, grazia al lavoro svolto con il Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone, siamo sul territorio a contatto con pescatori e popolazione locale.

Diverse testimonianze di pescatori dilettanti e professionisti, ma anche di subacquei, attestano una evidente e marcata diminuzione della diversità e dell’abbondanza degli individui delle diverse specie negli ultimi anni;

l’obiettivo che ci siamo posti è quello di quantificare questa perdita e indagare sull’impatto delle principali cause. Su tutte, la pesca!

Ma cos'è il Bruv?

Per farlo ci serviremo del sistema BRUV; acronimo di “Baited Remote Underwater Video system”. BRUVs è un innovativo sistema di monitoraggio che permette di stimare i parametri di biodiversità della zona oggetto di studi.

Servendosi di un cavalletto su cui vengono montati una videocamera subacquea e un pasturatore è possibile filmare, ed in seguito identificare e contare, il numero di individui di ciascuna specie presente nelle zone limitrofe all’area dove viene calato il dispositivo.

Utilizzeremo due tipologie di Bruv: pelagico e Bentonico.

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