Conclusa la prima fase di monitoraggio del Progetto MABB

Si conclude la prima fase del progetto di monitoraggio della Biodiversità marina nel Parco Marino la Costa dei Gelsomini.

Anche se le temperature ancora non accennano a diminuire per fare spazio all’autunno, le attività sul campo sono finite. Si è conclusa la prima fase di monitoraggio del progetto MABB.

La barca torna in cantiere per la manutenzione e i BRUV sono smontati in attesa della stagione successiva. Momentaneamente si passa dal mare alla scrivania per analizzare ed interpretare i dati raccolti.

Il momento di tirare le somme

Nell’ultimo aggiornamento abbiamo parlato di biodiversità e della necessità di mantenerla ad alti livelli per garantire la funzionalità degli ecosistemi marini. Adesso che si è conclusa la prima fase del progetto MABB, è arrivato il momento di scoprire la situazione che abbiamo riscontrato nel parco marino “Costa dei gelsomini”.

Lo stato di salute delle comunità bentoniche

Pur avendo osservato diversi gruppi di organismi marini, sin dall’inizio, il progetto si è concentrato sulla valutazione della situazione in cui versano le comunità di pesci bentonici presenti nella zona di studio. Ovvero, tutti quei pesci che passano la maggior parte della loro vita nei pressi dei fondali delle secche del sotto costa.

Gli strumenti

Indici di Biodiversità, software di misurazione e modelli matematici che descrivono l’andamento demografico delle popolazioni di diverse specie, ci hanno permesso di elaborare i dati raccolti e avere un quadro d’insieme della situazione, che si conferma essere preoccupante.

Area di studio

Il monitoraggio si è svolto sui fondali costituiti da scogli e posidonia. Abbiamo delle secche entro le due miglia nautiche dalla costa ad una profondità variabile tra gli 8 e i 16 metri. 

Durante le varie sessioni di monitoraggio è stata riscontrata una discreta ricchezza di specie. In alcuni casi fino a 19 specie campionate in un’ora, in particolare nei pressi di una delle praterie di posidonia più estese della zona.

Si è conclusa la prima fase di monitoraggio del progetto MABB. Blue Conservancy

Biodiversità e ricchezza di specie

Tuttavia, è bene ricordare che il concetto di biodiversità non tiene in considerazione il solo numero di specie osservate. Sono considerati anche altri fattori come, ad esempio, il numero e l’abbondanza degli individui osservati per ogni specie, nonché la ripartizione degli esemplari nelle diverse specie.

Per comprendere meglio questo aspetto è sufficiente osservare l’esempio:

Zona 1

Numero di organismi: 9
Numero di specie: 3

Zona 2

Numero di organismi: 9
Numero di specie: 3

Nella zona 1 prevale una specie e gli individui sono tutti di piccole dimensioni. Nella zona 2 non c’è una specie che prevale sulle altre in modo significativo e le dimensioni sembrano essere distribuite in modo uniforme. Questa situazione garantisce maggior equilibrio in una comunità.

In entrambe le zone abbiamo lo stesso numero di organismi e lo stesso numero di specie. Tuttavia la differente distribuzione degli individui nelle diverse specie fanno intendere che la ZONA 2 avrà livelli di diversità maggiori. E’ chiaro che limitarsi al calcolo della ricchezza di specie potrebbe farci incorrere in errori e fraintendimenti. 

Le dimensioni medie diminuiscono

Un altro aspetto di fondamentale importanza da tenere in considerazione per valutare lo stato di salute di una comunità di organismi, sono le dimensioni. In decine di ore di registrazione non abbiamo potuto fare a meno di notare un dettaglio rilevante; la maggioranza dei pesci osservati è di piccole dimensioni.

In decine di ore di registrazione, abbiamo notato che la maggioranza dei pesci osservati, è di piccole dimensioni. Un dettaglio molto rilevante. Per questo motivo abbiamo deciso di indagare un altro aspetto: le dimensioni medie dei pesci che abbiamo campionato attraverso le registrazioni.

Pesca: una minaccia per la Biodiversità

E’ noto che una delle principali cause della perdita di biodiversità sia da attribuirsi alla pesca. In particolare, uno degli effetti del prelievo continuo, oltre la riduzione dell’abbondanza degli individui di una determinata specie, è la diminuzione della taglia media. Fattore caratteristico del fenomeno dell’overfishing.

Se ci atteniamo alla definizione, l’overfishing si verifica quando il pesce viene catturato prima che possa raggiungere la maturità sessuale. In più della metà delle nostre uscite abbiamo riscontrato la presenza di attrezzi da pesca e di imbarcazioni dedite alla pesca amatoriale.

In alcuni casi abbiamo documentato la presenza di grossi pescherecci a strascico che si avvicinano ben oltre i limiti di legge per pescare sotto costa. Tra gli attrezzi più utilizzati abbiamo osservato reti da posta, palamiti e nasse.

Come misurare il danno

Negli anni i numerosi studi sull’impatto della pesca e sulla biologia di diverse specie di pesci, hanno permesso di elaborare modelli matematici e calcolatori che possono fornirci una stima dell’impatto delle attività di prelievo attraverso lo studio delle dimensioni degli individui di una comunità.

Così, servendoci di stime visive e software per misurazioni di immagini, abbiamo catalogato e diviso gli individui osservati in classi di dimensioni e ci siamo concentrati su tutte quelle specie target sia per la pesca commerciale che per quella sportiva per valutarne il grado di sfruttamento.

Si è conclusa la prima fase di monitoraggio del progetto MABB. Blue Conservancy
Individui campionati raggruppati nelle diverse classi dimensionali

Considerando la lunghezza media alla quale viene raggiunta la maturità sessuale, le dimensioni medie riscontrate per le diverse specie e altri fattori ecologici che possono influenzare la composizione di una popolazione, attraverso l’applicazione di alcuni modelli matematici è stato possibile stimare il grado di sfruttamento ottenendo la percentuale di pesci che in una comunità riescono a raggiungere la maturità sessuale e a riprodursi almeno una volta prima di essere pescati.

Risultati preoccupanti

Il primo aspetto che riteniamo essere preoccupante è l’impossibilità di compiere questa stima per molte specie di pesci target i cui esemplari nonostante gli sforzi non sono stati campionati in numero sufficiente.

Basti pensare che in decine di ore di registrazioni siamo riusciti ad osservare solamente tre esemplari di cernia bruna, una specie molto ambita dai pescatori, per la quale non è stato possibile effettuare alcun tipo di stima vista la scarsità degli individui campionati.

Stesso discorso vale per le corvine che, stando alle testimonianze raccolte, un tempo abbondavano tra le rocce e le praterie di posidonia e, ad oggi, sembrano essere del tutto scomparse.

Maturità sessuale: in quanti vengono pescati prima di raggiungerla?

Per quanto riguarda le diverse specie di saraghi che abbiamo osservato la situazione non è delle migliori. Per le popolazioni di “saraghi maggiori” e i “saraghi fasciati” che vivono nelle secche del parco marino “Costa dei Gelsomini”, abbiamo stimato che la percentuale di individui che ha la possibilità di raggiungere la maturità sessuale e, riprodursi almeno una volta, si aggira attorno al 30%. Per “saraghi sparaglioni” e “pagelli bastardi” la situazione si aggrava.

Dalle nostre stime emerge che solo il 7% riuscirà a riprodursi almeno una volta. Nel caso delle triglie di fango la proporzione si aggira attorno al 24%.

Conclusioni

Quando abbiamo intrapreso questo percorso eravamo perfettamente a conoscenza di ciò che stavamo cercando di dimostrare. Ma adesso che si è conclusa la prima fase di monitoraggio del progetto MABB, ne abbiamo certezza.

Che i pesci siano sempre di meno e di dimensioni sempre più piccole è un dato di fatto. Tuttavia, non possiamo negare che l’aver quantificato le dimensioni del danno ci ha lasciato con un iniziale senso di scoraggiamento. Certamente, di fronte a queste evidenze non possiamo rimanere indifferenti.

Blue Conservancy da sempre è impegnata nella tutela degli ecosistemi marini. Questi risultati sono un’ulteriore incentivo che ci spinge ad aumentare i nostri sforzi per migliorare la situazione.

Continueremo a lavorare e a programmare i prossimi passi per trovare una soluzione a questo grosso problema. Vi terremo aggiornati e continuiamo a contare sul vostro sostegno per aumentare la consapevolezza delle persone.

Scarica il report in formato PDF del 2023 [QUI]

Articolo scritto da Edoardo De Pasquale

Diventiamo parte del cambiamento perché un mondo differente non può essere costruito da persone che restano indifferenti. 

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