Vermocane invasore alieno o specie fuori controllo?

Le attività di monitoraggio del progetto MABB continuano, le ore di registrazioni subacquee acquisite crescono e il quadro che emerge sulla situazione delle secche di grotto e posidonia della ZSC (Zona Speciale di Conservazione) La Costa dei Gelsomini si fa più chiara.

La ricerca per monitorare lo stato di salute degli ecosistemi marini è molto importante per comprendere quali sono le dinamiche di un habitat.

In questo modo possiamo avere un quadro più chiaro della situazione, ma soprattutto possiamo ipotizzare possibili soluzioni per proteggere questi ecosistemi.

Il monitoraggio

Le attività di monitoraggio del progetto MABB continuano, le ore di registrazioni subacquee acquisite crescono e il quadro che emerge sulla situazione delle secche di grotto e posidonia della ZSC (Zona Speciale di Conservazione) La Costa dei Gelsomini si fa più chiara.

MABB è un progetto realizzato da Blue Conservancy con lo scopo di monitorare e raccogliere informazioni sullo stato della biodiversità del Mediterraneo.
Fermo immagine di una sessione di monitoraggio effettuata su relitto.

“L’esca è pronta”,
“OK, ancora qualche metro e ci siamo…” “siamo sul punto! cala!”
“registrazione partita, ore 6:47!”.
“ragazze segnate le coordinate!”

Le attività dei volontari

I volontari compilano le schede con le informazioni relative alla cala del Bruv mentre si svolge una delle parti più importanti del monitoraggio ovvero l’accertarsi che il cavalletto si posizioni sul fondo in equilibrio.

Molte volte la forte corrente ci sposta dai punti prestabiliti segnati dall’ecoscandaglio  e il bruv può cadere fuori posizione, adagiarsi su un fondo particolarmente irregolare, sbilanciarsi e ribaltarsi. 

MABB è un progetto realizzato da Blue Conservancy con lo scopo di monitorare e raccogliere informazioni sullo stato della biodiversità del Mediterraneo.
Fermo immagine di una sessione di monitoraggio effettuata su secca di Posidonia Oceanica.

l’equilibrio, nella fase di discesa dello strumento, è quindi fondamentale per ottenere delle buone riprese e dei risultati validi.

L’equilibrio è importante anche per gli ecosistemi che stiamo monitorando.

L’attesa per l’analisi video

Le ore successive al recupero del bruv ci lasciano sempre in uno stato di impazienza nel vedere cosa sia passato davanti alle nostre telecamere e come dei bambini che scartano i regali di natale ci troviamo ad osservare davanti al pc le sorprese che il mare ci riserva.

Vermocane (Hermodice carunculata) su fondale roccioso.

In tutte le cale abbiamo notato la presenza massiccia di un organismo molto particolare: 

il Vermocane (Hermodice carunculata).

E’ un verme marino, vorace predatore dei fondali rocciosi e, contrariamente a quanto si possa pensare, non è un specie aliena bensì una specie che ha sempre abitato le acque del mediterraneo meridionale.

Le prime tracce storiche della sua presenza risalgono al XIX secolo e oggi con la complicità del riscaldamento delle acque e grazie alla scarsa abbondanza dei suoi predatori naturali si sta espandendo spingendosi sempre più a nord.

Negli anni si è guadagnato la fama di distruttore dei fondali. Con la sua voracità è in grado di stravolgere o distruggere ampie aree di fondale, influenzando le popolazioni delle altre specie.

Cibandosi di coralli, anemoni, ricci di mare, stelle marine e oloturie (cetrioli di mare), il vermocane è diventato  la principale causa del fenomeno della desertificazione dei fondali rocciosi!

MABB è un progetto realizzato da Blue Conservancy con lo scopo di monitorare e raccogliere informazioni sullo stato della biodiversità del Mediterraneo.
Fermo immagine di una sessione di monitoraggio effettuata su fondale misto grotto e posidonia.

A questo punto la domanda sorge spontanea: se il vermocane ha sempre abitato le acque del mar mediterraneo perché è solo da pochi anni che ha iniziato a dare problemi?

In un ecosistema sano e in equilibrio l’abbondanza degli individui di una specie è regolata da diversi fattori; la predazione è uno di questi.

Sono i suoi predatori che mancano

Saraghi, orate, e pagelli sono pesci appartenenti alla famiglia degli sparidi con una bocca molto robusta e potente.

La loro dieta è prevalentemente costituita da molluschi bivalvi (come le cozze), crostacei e anellidi marini ovvero tutti quegli organismi vermiformi incluso il vermocane. 

A questo punto diventa facile comprendere quanto sia importante la presenza di questi pesci per contenere la crescita della popolazione di questo “invasore”.

MABB è un progetto realizzato da Blue Conservancy con lo scopo di monitorare e raccogliere informazioni sullo stato della biodiversità del Mediterraneo.
Fermo immagine di una sessione di monitoraggio effettuata su relitto.

Tuttavia in queste ore di registrazioni i saraghi e i pagelli che abbiamo visto sono ben pochi e di dimensioni troppo piccole per potersi cibare degli abbondanti e grossi vermocani che abbiamo osservato.

Le orate potrebbero essere un valido competitore per il contenimento della popolazione di questa specie ma ancora una volta dobbiamo constatare che sembra essere diventato impossibile vederne una.

Pochi pesci, di poche specie e di piccole dimensioni.

Continueremo ad immergere le nostre telecamere e ad indagare gli effetti della sovrapesca che attualmente sembra essere la causa predominante dei problemi che stiamo osservando.

Testo Edoardo De Pasquale

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